lunedì 18 gennaio 2016

Scacciadiavoli Montefalco Rosso 2011



                        


Montefalco, più precisamente Cantinone. Azienda dal nome un po’ bizzarro ma per un suo motivo.
E’ una delle più antiche aziende del territorio di Montefalco. Il nome Scacciadiavoli si fa risalire a un episodio d’esorcismo del secolo XVII, riportato da Johannes de Rupescissa nel Trattato sulla Quintessenza. La vicenda narra di una giovane posseduta dal diavolo, alla quale l’esorcista fece bere del vino rosso locale, riuscendo in questo modo a scacciare il demonio. L’evento ha dato il nome al borgo, ancora esistente, chiamato appunto Scacciadiavoli.

Alla fine del XIX secolo, il principe Ugo Boncompagni fece costruire la cantina e decise di chiamarla Scacciadiavoli. Rimase di proprietà del Principe fino al 1954 quando venne acquistata da Amilcare Panbuffetti. Ancora oggi è di proprietà della famiglia Panbuffetti e siamo alla quarta generazione.

Vino a base Sangiovese 60% Merlot 25% e Sagrantino 15%. Dopo una fermentazione in acciaio viene elevato in barrique di secondo passaggio ed in tini grandi di rovere per un anno. Poi 6 mesi di affinamento in bottiglia.

Alla vista si presenta limpido e trasparente, di colore rosso rubino intenso. Muovendo la massa sul calice noto che ha una buona consistenza ma un grado alcolico ed elevato dal momento che le lacrime scendono fitte e lentamente ma irregolari.

Al naso non presenta difetti. È intenso, di una buona complessità e fine di qualità. I riconoscimenti che si percepiscono sono frutta rossa come more lamponi, fiori come rosa canina o viola, per poi andare su una speziatura di cuoio e chiodi di garofano e chiudere con una nota tostata di caffè.

In bocca si presenza secco, caldo, abbastanza morbido. Fresco tannico e sapido. Entra in bocca e si percepisce cubito l’alcol che invade tutta la bocca ed arriva a centro lingua coprendo anche la morbidezza. Dopodichè arriva il tannino che pulisce via tutto ed attacca sia palato che gengive: è un tannino ancora verde e non molto integrato al resto del liquido.
È un prodotto di corpo, abbastanza equilibrato con una tendenza alle parti dure con a capo il tannino. Intenso al gusto, persistente ma comunque fine di qualità.

È pronto alla beva con margini di miglioramento dovuti soprattutto all’ammorbidimento del tannino co gli anni. L’armonia delle tre degustazioni non è ottima.

Si può servire su calici con una svasatura mediaad una temperatura di 16-18° e si abbina ad un primo con un sugo di lunga cottura, magari di selvaggina: Tagliatelle al ragù di cinghiale ma senza pomodoro, per non aumentare il sentore di acidità.

Il prezzo si aggira intorno ai 12 euro. Prezzo nella media per essere un Rosso di Montefalco.

Voto 3 stelle su 5

Alla prossima etichetta

14-01-2016