lunedì 23 marzo 2020

Baricci Brunello di Montalcino 2010



Siamo a Colombaio Montosoli, località che prende anche il nome della cantina. Nella zona tra le più famose in Italia: Montalcino. Zona settentrionale dell’areale che guarda la Città di Siena. Patria del Sangiovese Grosso, il sangiovese toscano più importante.

L'azienda in questione è Colombaio Montosoli, più conosciuta come Baricci. Azienda che esiste dal 1955 di soli 12 ettari di vigneto tutti situati sulla collina di Montosoli, considerato un vero e proprio CRU. Tra i piccoli produttori che hanno contribuito a far grande il Brunello di Montalcino. 30 mila bottiglie prodotte in totale suddivise in 12 mila per il Brunello e 18 mila per il Rosso di Montalcino. Uniche due etichette prodotte dall’azienda.

Il vino che assaggio oggi è il Brunello di Montalcino 2010. Raccolta chiaramente a mano a fine settembre, tre fasi di scelta del grappolo. Fermentazione in acciaio per una ventina di giorni con rimontaggi giornalieri. Affinamento in botti grandi di rovere di Slavonia da 20 e 40 hl per circa 36 mesi. Una volta uscito dalla botte si imbottiglia e li rimane altri due anni prima di metterlo in commercio. Procedimento che avviene dalla prima annata nel lontano 1971 e mai cambiato. Tipicità e tradizione rendono questo Brunello vero, austero ma gentile come da sempre contraddistingue questo vino e da sempre è uno dei più apprezzati al mondo.

Alla vista si presenta limpido e di buona trasparenza, bella luminosità. Di colore rosso rubino intenso con riflessi granati che lascia presagire che sia un vino non giovane ma vitale vista la bellezza del colore nel calice. La consistenza è buona, il liquido si muove sinuosamente nel calice con un buon peso specifico lasciando le pareti con delle curve ben definite che preannunciano un vino di corpo e di buona alcolicità.

Al naso si presenta intenso, complesso e fine, molto fine direi. Bellissima intensità che inebria subito le narici con il calore dell’alcol. Amarena, ribes mirtilli tutti sotto spirito, passando poi alla tostatura importante ma non invadente. Tabacco, cuoio, leggero smalto che poi aprendosi ancora di più vira sulla tostatura dolce come cacao in polvere e nocciole. 

Al gusto è secco, caldo di alcol e morbido. Entra sinuoso in bocca, la avvolge tutta con il calore dell’alcol e questa frutta sottospirito che preannuncia l’arrivo del tannino, bello evidente ed integrato, freschezza che strizza l’occhio all’età dell’etichetta e sapidità che accarezza le gengive e richiede altro liquido. Fresco tannico e sapido. Di corpo, equilibrio da favola, intenso, molto persistente e più che fine di qualità alla beva. 


Decisamente armonico nelle tre degustazioni, vino pronto alla beva che rimarrà cosi per altri anni. La freschezza dice che ancora vino ha da raccontare diverse storie. 

Si può degustare su calici di grande come ballon a 18-20 gradi. 

Si può abbinare a grandi arrosti di cacciagione con o senza pomodoro e cotture lunghe come brasati, ma anche da solo. È un Grande vino.

Prezzo intorno ai 50 euro più o meno, non per tutte le tasche ma veramente un’ottima spesa se si intende fare un’esperienza. Davvero una bella esperienza da ricordare e raccontare.

10 anni e non sentirli, qualità e passione del produttore che si trasmette a pieno nel calice. Eccellente 

Complimenti!!!

5,5 stelle su 5 

Alla prossima etichetta!!

20-03-2020

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