Siamo appena fuori Perugia, precisamente a Sant’Enea. Zona
che comprende la Doc Colli Perugini e dove vengono coltivati vitigni classici
ed autoctoni come Sangiovese, Sagrantino, Grechetto ma anche Chardonnay, Merlot
e Cabernet Sauvignon.
Chiorri, azienda che vive in queste zone dal 1890 e che ha
dato da bere alla maggior parte della popolazione perugina se non tutta. Oggi alla quinta
generazione, da sempre conosciuta per la produzione di Grechetto, vitigno
autoctono bianco umbro, ma che produce altri vitigni sia internazionali che
autoctoni sempre con buoni risultati.
Il vino che assaggio oggi la Selezione Antonio Chiorri 2016.
Etichetta dedicata al fondatore dell’azienda e prodotta solo nelle migliori
annate. Sangiovese 90% e Sagrantino 10% l’uvaggio. Selezione sia in vigna che
in cantina dei singoli grappoli e, finita la fermentazione che dura circa dieci
giorni, viene messo in grandi botti di rovere di Slavonia per circa un anno
prima dell’imbottigliamento. Riposa per altri 12 mesi in bottiglia e messo in
commercio. 2566 bottiglie prodotte.
Alla vista si presenta limpido con poca trasparenza, dovuta
alla concentrazione polifenolica del Sagrantino. Colore rosso rubino intenso
con leggerissimi riflessi granati. Muovendo la massa mi accorgo che è un vino
di buona consistenza e buona alcolicità.
Al naso è intenso, complesso fine di qualità. In primis
arriva subito la tostatura dovuta all’affinamento in legno, importante ma non
astringente come tabacco dolce e cuoio, dopodichè arriva la frutta in
confettura, more e ciliegie, un leggero sentore floreale di edera e viburno in
fiore. Tutto accompagnato dal calore dell’alcol che scalda le narici.
Al gusto è secco, caldo e morbido. Entra in bocca la
morbidezza con questo sentore di ciliegie accompagnato dall’alcol che la fa da
padrone in questa prima fase. Arriva poi il tannino giovane, presente ma ben
integrato che pulisce la lingua e il palato lasciando alla sapidità il compito
di far tornare la salivazione e preparare la bocca ad un altro sorso. Fresco
tannico e abbastanza sapido. Intenso, persistente e fine di qualità. Armonia
buona tra le tre degustazioni.
È un vino pronto che secondo me ha ancora margini di
miglioramento.
Il calice dove si può servire è di buona svasatura ad una
temperatura di 16-18 gradi. Si può abbinare a secondi piatti come arrosti e
carne rossa alla griglia ma non disdegna anche la cacciagione.
Il prezzo è di 22-26 euro. Buon rapporto qualità prezzo ed
ottimo vino. Cantina a conduzione familiare che ha ottime referenze anche sulle
linee più “basse” come il pinot grigio e il rosato di Sagrantino.
Voto 4,2 stelle su 5
Alla prossima etichetta!!!
27-03-2020
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