martedì 31 marzo 2020

Chiorri Selezione Antonio Chiorri 2016


Siamo appena fuori Perugia, precisamente a Sant’Enea. Zona che comprende la Doc Colli Perugini e dove vengono coltivati vitigni classici ed autoctoni come Sangiovese, Sagrantino, Grechetto ma anche Chardonnay, Merlot e Cabernet Sauvignon.

Chiorri, azienda che vive in queste zone dal 1890 e che ha dato da bere alla maggior parte della popolazione perugina se non tutta. Oggi alla quinta generazione, da sempre conosciuta per la produzione di Grechetto, vitigno autoctono bianco umbro, ma che produce altri vitigni sia internazionali che autoctoni sempre con buoni risultati.

Il vino che assaggio oggi la Selezione Antonio Chiorri 2016. Etichetta dedicata al fondatore dell’azienda e prodotta solo nelle migliori annate. Sangiovese 90% e Sagrantino 10% l’uvaggio. Selezione sia in vigna che in cantina dei singoli grappoli e, finita la fermentazione che dura circa dieci giorni, viene messo in grandi botti di rovere di Slavonia per circa un anno prima dell’imbottigliamento. Riposa per altri 12 mesi in bottiglia e messo in commercio. 2566 bottiglie prodotte.

Alla vista si presenta limpido con poca trasparenza, dovuta alla concentrazione polifenolica del Sagrantino. Colore rosso rubino intenso con leggerissimi riflessi granati. Muovendo la massa mi accorgo che è un vino di buona consistenza e buona alcolicità.

Al naso è intenso, complesso fine di qualità. In primis arriva subito la tostatura dovuta all’affinamento in legno, importante ma non astringente come tabacco dolce e cuoio, dopodichè arriva la frutta in confettura, more e ciliegie, un leggero sentore floreale di edera e viburno in fiore. Tutto accompagnato dal calore dell’alcol che scalda le narici.

Al gusto è secco, caldo e morbido. Entra in bocca la morbidezza con questo sentore di ciliegie accompagnato dall’alcol che la fa da padrone in questa prima fase. Arriva poi il tannino giovane, presente ma ben integrato che pulisce la lingua e il palato lasciando alla sapidità il compito di far tornare la salivazione e preparare la bocca ad un altro sorso. Fresco tannico e abbastanza sapido. Intenso, persistente e fine di qualità. Armonia buona tra le tre degustazioni.
È un vino pronto che secondo me ha ancora margini di miglioramento. 

Il calice dove si può servire è di buona svasatura ad una temperatura di 16-18 gradi. Si può abbinare a secondi piatti come arrosti e carne rossa alla griglia ma non disdegna anche la cacciagione.
Il prezzo è di 22-26 euro. Buon rapporto qualità prezzo ed ottimo vino. Cantina a conduzione familiare che ha ottime referenze anche sulle linee più “basse” come il pinot grigio e il rosato di Sagrantino. 
 
Voto 4,2 stelle su 5

Alla prossima etichetta!!!

27-03-2020

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